Le teorie antropologiche e la cultura

 Il Concetto di Cultura


Le Origini del Concetto di Cultura in Antropologia


L'antropologia, come disciplina, ha affrontato il concetto di cultura con una profondità e una sensibilità unica nel corso dei secoli. La formazione del concetto di "cultura" ha radici profonde, che affondano nell'epoca romantica del XIX secolo. In questo periodo, si è assistito a un rinnovato interesse per i popoli e le loro specificità, un'attenzione che ha segnato la nascita di un nuovo campo di studio

: l'antropologia culturale. Questo approccio ha portato a un profondo rispetto per le tradizioni, le credenze e le pratiche dei vari gruppi umani.

Inoltre, durante l'epoca romantica, emersero distinzioni significative tra concetti come "Kultur" e "Zivilisation". Il primo si riferisce alla ricchezza delle espressioni culturali di un popolo, come la lingua, le tradizioni e le credenze, mentre il secondo denota il progresso materiale e tecnologico di una società. Questa distinzione sottolinea la complessità della cultura umana e la necessità di considerare sia gli aspetti materiali che quelli immateriali delle società.

Cultura e Civiltà nell'Antropologia Inglese

Nell'antropologia inglese, la definizione di cultura è stata affinata ulteriormente per includere idee, valori, norme e pratiche condivise da un gruppo di individui. La scienza è stata vista come un mezzo per il progresso e lo sviluppo delle società umane, con gli antropologi evoluzionisti come Tylor che ha cercato di individuare gli stadi di sviluppo delle società umane attraverso l'analisi delle loro manifestazioni culturali. Questo approccio ha portato alla classificazione delle società in base al loro grado di "civilizzazione" o progresso culturale.

L'Evoluzione della Cultura nell'Antropologia dell'Ottocento

Nell'antropologia dell'Ottocento, l'evoluzione della cultura è stata esplorata attraverso diversi filoni di ricerca. I reperti archeologici, ad esempio, sono stati utilizzati come indicatori di progresso, permettendo agli antropologi di tracciare lo sviluppo delle società umane dal paleolitico al neolitico. Questo parallelismo tra maturità intellettuale, istituzioni e forme di pensiero ha contribuito alla comprensione della cultura umana in una prospettiva di lungo termine.

Inoltre, nell'Ottocento è emerso un crescente interesse per le singole società e le loro peculiarità culturali. Questo interesse ha portato alla nascita del concetto di patrimonio culturale, evidenziando l'importanza di preservare e comprendere le tradizioni e le pratiche dei vari gruppi umani.

Il Concetto di Cultura nell'Antropologia Statunitense

Nell'ambito dell'antropologia statunitense, il concetto di cultura è stato esplorato attraverso diverse prospettive e approcci che hanno contribuito a arricchire la comprensione della diversità culturale e dell'umanità nel suo insieme.

Franz Boas è una figura chiave nell'antropologia statunitense, noto per il suo approccio al "particolarismo storico" (ogni cultura ha una sua storia unica e una sua ben definita durata). Boas contestò il darwinismo sociale e le teorie che giustificavano la superiorità di alcune culture rispetto ad altre, sottolineando l'importanza di studiare le singole culture nel loro contesto storico e ambientale.

Ruth Benedict, una delle allieve di Boas, ha contribuito alla definizione della cultura come "configurazione", introducendo il concetto di configurazionismo. Secondo Benedict, le culture si organizzano intorno a schemi di pensiero e comportamento unici, che vengono trasmesse attraverso la socializzazione e l'educazione.

Margaret Mead, un'altra allieva di Boas, ha enfatizzato l'importanza dell'educazione e delle influenze sociali nella formazione della cultura individuale e collettiva.

L'antropologia statunitense ha favorito la comprensione delle differenze culturali e ha promosso il rispetto per le varie espressioni culturali.

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