Il concetto di cultura

Malinowski e la teoria strumentale della cultura

Malinowski e la Teoria Strumentale della Cultura

Nel contesto dell'antropologia inglese, il concetto di cultura ha avuto una storia complessa e non sempre fortunata. L'approccio tradizionale spesso trascurava la cultura in favore di una focalizzazione sulle strutture sociali e sui loro funzionamenti. Tuttavia, con l'introduzione di nuove metodologie da parte di studiosi come William H. Rivers, l'antropologia iniziò a cambiare rotta. Rivers fu uno dei pionieri nell'utilizzo di metodi più sistematici e rigorosi nella raccolta dei dati etnografici, aprendo la strada a un approccio più scientifico nello studio delle culture.

Bronislaw Malinowski, uno dei più influenti antropologi del XX secolo, rivoluzionò ulteriormente il campo con la sua enfasi sul "punto di vista dell'indigeno". Malinowski sostenne che per comprendere veramente una cultura, gli antropologi dovevano immergersi nella vita quotidiana delle persone che studiavano, adottando le loro prospettive. Questo approccio etnografico coinvolgeva l'osservazione partecipante, in cui il ricercatore viveva tra i membri della comunità, osservando e partecipando alle loro attività quotidiane.

Malinowski vedeva le società come sistemi integrati funzionalmente, dove ogni parte contribuiva al funzionamento del tutto. La cultura, secondo Malinowski, era un "tutto integrale" e un "apparato strumentale" che permetteva agli individui di soddisfare i loro bisogni fondamentali e desideri. Egli sosteneva che ogni elemento culturale aveva una funzione specifica e contribuiva al mantenimento dell'equilibrio sociale. Un aspetto interessante delle sue teorie era l'analisi della magia, che Malinowski interpretava come uno strumento utilizzato dalle persone per affrontare incertezze e raggiungere i "fini desiderati". In questo contesto, la magia non era vista come una superstizione irrazionale, ma come una pratica razionale all'interno del sistema culturale.

Radcliffe-Brown e lo Studio della Struttura Sociale

Alfred Radcliffe-Brown fu un altro importante antropologo inglese, noto per il suo interesse per la struttura sociale. Egli vedeva la società come un sistema di relazioni interconnesse e riteneva che fosse "funzionalmente strutturata". Questo significa che ogni elemento della società, dalle istituzioni alle norme sociali, contribuiva al mantenimento della stabilità e dell'ordine. Radcliffe-Brown sosteneva che per comprendere una società fosse essenziale analizzare le sue strutture, cioè le relazioni sociali e le norme che le regolavano.

Un altro significativo contributo di Radcliffe-Brown fu l'introduzione del concetto di "funzionamento sociale". Egli enfatizzava come le istituzioni sociali non solo soddisfacessero bisogni individuali, ma anche mantenessero l'ordine e la coesione sociale. Questo approccio funzionalista fu ulteriormente sviluppato da altri antropologi, tra cui Edward Evans-Pritchard, il quale applicò queste teorie nello studio delle società africane. Evans-Pritchard si concentrò sul ruolo delle credenze e delle pratiche religiose nella strutturazione sociale, mostrando come queste contribuivano a mantenere l'ordine e la coesione all'interno delle comunità.

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